Trasferirsi in Spagna: cosa sapere e come organizzarsi per il trasporto delle cose

Il fascino della parlata, i posti incantevoli e senza tempo delle isole visti nei film e una vita notturna senza paragone. La Spagna ha tutto per attrarre nuova forza lavoro e per fare quella pazzia di prendere quattro valigie e lasciare l’Italia. Ma è tutto così facile? Andiamo a vedere.

Cosa fare prima di scegliere la Spagna

I film, i racconti degli altri, la vacanza su isole di puro divertimento come Maiorca, Ibiza o Formentera possono ingannare e non poco. Per cui prima di buttarsi all’impazzata è bene organizzare uno o due viaggi di sopralluogo per comprendere come funzionano le cose e dove andare a vivere. A Madrid? A Barcellona? Nelle città della costa? Questa guida completa sulla Terra del Sol può essere un ulteriore aiuto per capire quale destinazione finale scegliere. Ovviamente se il trasferimento avviene per motivi lavorativi o per raggiungere gli amici o la propria donna, si è già un passo avanti e si può pensare alla fase di trasloco.

Meglio spedire o traslocare?

Non è detto che per forza bisogna portare con sé tutto ciò che c’è in Italia. A volte magai occorrono degli scatoloni e qualche valigia per lo stretto necessario. Ma quanto costa un servizio di trasloco? Questa tabella con i costi medi da un’idea che l’operazione non è per nulla così a buon mercato e quindi bisogna rinunciare a tutto? Assolutamente no! Specie per i primi sei mesi tutto ciò che occorre sono i nostri oggetti personali e i vestiti. Ed ecco che un modo intelligente per abbassare i costi è quello di pensare a spedire un po’ di valigie all’estero e magari qualche pacco pesante tramite i servizi postali esteri. Se non si conoscono questi mezzi, basta cliccare su https://www.spediresubito.com/spedire-in-spagna e si ha a disposizione una panoramica completa delle semplici possibilità offerte da pochi clic. Ma, a parte il caso di trasferimento lavorativo già programmato, come si ricerca lavoro in Spagna?

Quali lavori sono richiesti in Spagna

Probabilmente uno dei motivi che porta tanti italiani verso la terra spagnola è anche la recente modifica della riforma del lavoro, che consente pe molte aziende di implementare la giornata lavorativa di 4 giorni, massimo 5 e non più 6 o 7 come in Italia. Un cambiamento europeo, che ha i suoi pro e i suoi contro, come ben spiegato dettagliatamente qui! Certo non è il solo motivo. In realtà, infatti, in Spagna l’economia dopo la caduta del 2009, è in ripresa. Sicuramente gli stipendi sono più bassi, ma le opportunità di lavoro sono molto alte. Il lavoro è possibile cercarlo online oppure sul posto. In Spagna, se si conoscono bene almeno due lingue (spagnolo e inglese) certamente ci si può sistemare nella ristorazione sia come dipendenti e sia come lavoratori autonomi. In incremento negli ultimi anni ci sono le richieste per i settori delle rinnovabili, del farmaceutico, delle telecomunicazioni e nei settori IT.

Documenti obbligatori per vivere in Spagna

Infine un po’ complicata è la parte relativa ai documenti che occorrono per il trasferimento. Il primo necessario è quello di iscrizione all’anagrafe spagnola. Il secondo è il Numero de Identidad de Extranjero, che serve per poter lavorare, per l’affitto e per l’uso della SIM card. Il terzo è la Seguridad Social, che è fondamentale per l’iscrizione ai contributi pensionistici, l’assegnazione del medico di famiglia e la partecipazione ai concorsi pubblici. Ovviamente questi sono solo i primi passi, poi altri vanno scoperti vivendo mese dopo mese in Spagna.